E' stato indagato in questi giorni dalla procura di Napoli, il capo di stato maggiore Michele Adinolfi e su di lui sarebbero stati ipotizzati i reati di rivelazione di segreto e favoreggiamento personale, per quando riguarda l'inchiesta della P4.
Un'attivita di dossieraggio clandestino con l'intendo di manipolare informazioni segrete. Insomma una vera e propria cosca finalizzata a controllare appalti e nomine interferendo nellel funzioni di organi costituzionali, accendendo cosi' su di essa i riflettori dove i pm Francesco Curcio e John Woodcock hanno emesso delle ordinanze di custodia cautelare agli arresti per l'uomo di affari Luigi Bisignani ed il parlamentare Alfonso Papa, gli uomini chiave dell'inizio della cosiddetta P4. A fronte di diverse indagini sono e,ersi altri indagati, come il sottufficiale dei carabinieri di Napoli Enrico La monica e l'assistente della polizia di stato Giuseppe Nuzzo, ed ora, anche il nome del capo di stato maggiore della guardia di finanza Adinolfi, dove il suo nome sarebbe emerso nel corso di un interrogatorio da parte di Curcio e Woodcock titolri dell'inchiesta, nel corso di un'interrogatorio al deputato del Pdl Marco Milanese. Il generale, gia interrogato dai magistrati, avrebbe negato tutto ogni addebito arrivando anche ad un confronto con chi avrebbe fatto uscire il suo nome, un' altro Generale della Gdf, comandante interregionale dell'Italia Meridionale: Vito Bardi.
Un'attivita di dossieraggio clandestino con l'intendo di manipolare informazioni segrete. Insomma una vera e propria cosca finalizzata a controllare appalti e nomine interferendo nellel funzioni di organi costituzionali, accendendo cosi' su di essa i riflettori dove i pm Francesco Curcio e John Woodcock hanno emesso delle ordinanze di custodia cautelare agli arresti per l'uomo di affari Luigi Bisignani ed il parlamentare Alfonso Papa, gli uomini chiave dell'inizio della cosiddetta P4. A fronte di diverse indagini sono e,ersi altri indagati, come il sottufficiale dei carabinieri di Napoli Enrico La monica e l'assistente della polizia di stato Giuseppe Nuzzo, ed ora, anche il nome del capo di stato maggiore della guardia di finanza Adinolfi, dove il suo nome sarebbe emerso nel corso di un interrogatorio da parte di Curcio e Woodcock titolri dell'inchiesta, nel corso di un'interrogatorio al deputato del Pdl Marco Milanese. Il generale, gia interrogato dai magistrati, avrebbe negato tutto ogni addebito arrivando anche ad un confronto con chi avrebbe fatto uscire il suo nome, un' altro Generale della Gdf, comandante interregionale dell'Italia Meridionale: Vito Bardi.
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