domenica 3 luglio 2011

la ragazza uccisa dal padre Francesca Agresta ( e non Giovanna, come era stato riferito inizialmente)


Ha bussato alla porta dei carabinieri di Gioia Tauro per confessare il suo terribile segreto: «ho appena litigato con la mia figlia naturale per motivi economici e l'ho uccisa. Il corpo è nella pineta di Palmi». Poche parole che hanno ghiacciato il sangue nelle vene del carabiniere che ha raccolto la prima confessione. A pronunciarle un noto imprenditore della Piana di Gioia Tauro, Giovanni Ruggiero, di 83 anni, titolare di un'azienda che vende gas. E che la sua non fosse un'invenzione, i carabinieri ci hanno impiegato pochi minuti per scoprirlo. In mezzo ai rovi, nella pineta di Sant'Elia di Palmi, infatti, hanno trovato il corpo senza vita di Francesca Agresta, una studentessa di 24 anni, nata da una relazione extraconiugale dell'uomo. 

Diversi i fendenti sferrati che hanno raggiunto la giovane al volto ed alla gola. Uno l'ha colpita ad un braccio, segno di un estremo tentativo di difesa della donna. A scatenare la furia dell'anziano, conosciuto in città anche perchè padre di Vincenzo, candidato sconfitto al primo turno a sindaco di Gioia Tauro nelle elezioni dello scorso anno ed in passato assessore nello stesso Comune ed alla Provincia di Reggio Calabria, le richieste economiche della figlia che non aveva voluto riconoscere e che aveva preso il cognome, Agresta, del marito della madre Rosalba Veneziano, morto anni fa. La donna si voleva sposare e contava sull'aiuto del padre naturale col quale aveva comunque rapporti nonostante il mancato riconoscimento. Padre e figlia si sono sentiti ieri sera e stamani si sono incontrati nel parcheggio di un centro commerciale di Gioia Tauro. Francesca ha lasciato la sua auto ed è salita su quella del padre. I due sono arrivati sino alla pineta di Palmi per parlare. Alla richiesta della giovane di un aiuto, probabilmente soldi, o forse l'acquisto di una casa (questo i carabinieri devono ancora accertarlo), ha fatto seguito una discussione al culmine della quale l'uomo ha preso un coltello ed ha colpito la figlia. Quindi l'ha gettata dalla macchina e si è allontanato abbandonando anche l'arma, finita sotto il cadavere dove è stata trovata dai carabinieri. Giovanni Ruggiero, però, non è andato lontano. Probabilmente in preda al rimorso si è presentato ai carabinieri raccontando quanto aveva fatto. Straziante la scena della madre della ragazza che insieme alle zie ed alle cugine di Francesca ha voluto andare fin sul luogo del delitto, tenuta a debita distanza dai militari. «Glielo avevo detto di non chiedere niente a quell'uomo, immaginavo potesse finire così» è stato il grido ripetuto più volte, accompagnato a invettive contro l'anziano imprenditore. Il dolore alla fine l'ha sopraffatta ed è svenuta.

Nessun commento:

Posta un commento

Articoli Più Letti