sabato 2 luglio 2011

Trovati in fondo al lago i ventenni scomparsi da tre giorni nel Bellunese


L'allarme era scattato venerdì mattina. I cadaveri dei due giovani sono stati recuperati grazie a una speciale imbarcazione arrivata da Milano

Un gruppo di ricerca fotografato sulle sponde del Lago di Centro Cadore, dove i due amici sono scomparsi
Un gruppo di ricerca fotografato sulle sponde del Lago di Centro Cadore, dove i due amici sono scomparsi
BELLUNO - Sono stati recuperati nel pomeriggio i cadaveri dei due ventenni bellunesi scomparsi mercoledì sera dopo una festa con gli amici. Una serata di festa, poi la traversata del lago del Centro Cadore in piena notte. Si erano così perse le tracce di due ragazzi del Bellunese, usciti per una sera in allegria con gli amici e mai più tornati a casa. Da tre giorni i soccorritori avevano cercato di fare l’impossibile per trovarli: i Vigili del fuoco e il Soccorso alpino sono stati impegnati tutta la giornata di venerdì e sono continuate nella notte e nella giornata di sabato alla ricerca dei due giovani di Domegge di Cadore. Si tratta di Stefano Fedon di 22 anni e di Frank Ernesto Chavez Morales di 23 anni, cadorino ma di origini peruviane, di cui non si avevano notizie da mercoledì sera. Le rispettive famiglie avevano dato l’allarme venerdì mattina, preoccupate dal mancato rientro dei ragazzi e dalle tante chiamate andate a vuoto sui loro cellulari. I due, che avevano trascorso la serata con coetanei, finita la baldoria, probabilmente un po’ brilli, avevano annunciato agli amici di voler fare un giro in canoa e visitare alcuni bivacchi sugli Spalti di Toro. Le canoe, infatti, sono state trovate giovedì dal proprietario che le noleggia. Una riversata nel lago e l’altra dritta.
Frank Ernesto Chavez Morales
Frank Ernesto Chavez Morales
Ed è proprio in quella direzione, sulle cime sovrastanti, che le squadre del Soccorso alpino di Centro e Pieve di Cadore avevano perlustrato strade e sentieri attorno all’abitato e verificato l’eventuale presenza nei bivacchi, e nel Rifugio Padova, mentre l’elicottero del Suem effettuava una ricognizione dall’alto sugli Spalti di Toro. Sabato dai monti si erano spostate sul lago di Centro Cadore le ricerche. Sul lago, di natura artificiale, esteso, profondo e con gorghi pericolosi, sono giunti i sommozzatori dei vigili del fuoco di Vicenza, Venezia e Milano. Questi ultimi hanno portato un’imbarcazione speciale di una ventina di metri dotata di scanner di profondità. Secondo i vigili del fuoco, è pericoloso e inutile immergersi e per delle ricerche puntuali solo lo scanner può «leggere» in profondità in un lago delle caratteristiche di quello di Centro Cadore. Tra le prime ipotesi si era infatti pensato che i due giovani si fossero diretti verso qualche bivacco alpino ma il ritrovamento di loro indumenti vicino al lago ha fatto pensare che abbiano, invece, deciso, di tuffarsi o di attraversarlo con delle canoe che si possono noleggiare in un locale. Proprio a due imbarcazioni, già ritrovate, sarebbero stati forzati i lucchetti con cui il gestore le blocca la notte per sicurezza. Chavez, dipendente del panificio siciliano di Domegge, l’anno scorso aveva giocato nella squadra di calcio locale. Fedon, invece, lavorava nel settore dell’occhialeria, a Nebbiù. In questo periodo era in cassa integrazione.

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